Ricerca Operativa I
prova scritta del 15 settembre 1999
Non cercatemi al solito posto…
Non mi sono mai piaciute le sorprese. Almeno certe sorprese. Per questo, quando ho ricevuto l’incarico mi sono detto, Joe, vediamo di non strafare, e portiamo a casa la pellaccia. Ma capisco che può non interessarvi. E non interessava neanche al Secco, tanto che mi ha anticipato i 1000 contando di riprenderseli al più presto, una volta che uno dei suoi scagnozzi avesse trovato modo di aggiungere un’asola alla mia camicia. Che peraltro non era di bucato. Ma il vecchio Joe conosce i pollastri di questo dannato buco meglio di quanto non dica il suo abbigliamento.
Così mi sono dato da fare. Per cadere in piedi, mi sono detto, non c’è che un modo: i due processi fanno schifo, e tutto quello che possiamo proporre si riassume così:
Processo 1 |
Processo 2 |
0 |
0 |
3 |
2 |
1 |
3 |
0 |
2 |
Facciamo allora in modo che quel dannato revisore che verrà coi suoi dannati metodi di programmazione lineare, o come cavolo si chiama, trovi che la soluzione ottima sia necessariamente una di queste quattro, qualunque sia il suo dannato obiettivo. Naturalmente bisognerà aggiustare le cose, creando vincoli adatti alla bisogna. Beh, non sono un pivellino. Una volta ho conosciuto una coppia di svitati, uno francese e l’altro russo. Un po’ rumorosi, forse. Champagne e balalaike. Fourier aveva sempre una bionda tra i piedi. Motzkin era sempre ubriaco. Per questo mi stava più simpatico. L’idea me l’ha data lui.
P.S. Ehi, bamboli. A farlo graficamente sono buoni tutti. Ma non ci sono pasti gratis.